Antonella Sbuelz

Sono friulana e vivo a Udine, con mio marito Giuseppe, mia figlia Silvia, una gatta sedentaria e vari altri gatti di passaggio. Amo la mia terra di confine, ma ho vissuto e studiato anche altrove ( Verona, Trieste, Losanna). Sono golosa di dolci, famelica di letture, amante di mare e bicicletta, curiosa di tutto. La passione per la scrittura mi accompagna fin da quando ero bambina. Scrivo narrativa –  soprattutto romanzi storici – ma anche poesia e saggistica, collaborando con riviste culturali e occupandomi di passioni/promozioni culturali in diversi ambiti, istituzionali e non. Insegno Lettere e Storia in un Liceo Scientifico. Nonostante tutto (ed è un tutto non da poco) insegnare mi piace ancora, e molto: il contatto con i ragazzi è un continuo rimettersi in gioco. Sfianca, ma rilancia ogni giorno nuove sfide. Ho dedicato il mio  dottorato di ricerca (conseguito a Losanna in un gelido giorno di febbraio) a una scrittrice pressoché dimenticata della narrativa italiana, Giovanna Zangrandi. Relatori della mia tesi sono stati Niccolò Scaffai e Marco Praloran, prematuramente scomparso: impossibile ricordarlo senza affetto e rimpianto. Sono membro di Giuria di diversi Premi Letterari, e cerco di prendere la cosa sul serio. Ho esordito in versi (L’abaco magenta, Anterem, 1988 ), ma la necessità di raccontare storie si è fatta via via più  prepotente, dando forma ai racconti lunghi di  Amori minimi (Mobydick, 1997) e poi al mio primo romanzo, Il nome nudo (Mobydick, 2001). Nel 2007, per Frassinelli, è uscito il secondo romanzo, Il movimento del volo, la cui storia si snoda attraverso il corso dell’intero Novecento, dalla grande guerra agli anni di piombo. Greta Vidal (Frassinelli, 2009) si concentra invece su un momento cruciale e controverso del primo dopoguerra: l’occupazione di Fiume dal parte del poeta Gabriele D’annunzio e dei suoi legionari. Questi romanzi hanno ricevuto diversi riconoscimenti (Premio Biblioteche di Roma, Premio Predazzo, Premio Caterina Percoto; Premi Selezione Rhegium Julii, Domenico Rea, Volterra Ultima Frontiera…), consentendomi di presentarne le storie in decine di incontri, da Ischia e Roma a Torino e Milano, dall’Austria alla Croazia. Faticoso, ma bello. Nel 2013 Greta Vidal è stato pubblicato in Inghilterra, nella collana Storia di  Troubador, che propone all’attenzione del pubblico inglese tre soli autori italiani all’anno (tra gli ultimi Vitaliano Brancati, Grazia Deledda, Paola Capriolo,  Tullio Avoledo, Francesca  Duranti). Poi Greta Vidal, come succede a tutti i libri, ha imboccato strade impreviste e tutte sue: con sorpresa l’ho ritrovato in convegni universitari del mondo anglosassone e americano. Recentemente, è stato rieditato in formato digitale. Nel frattempo i miei testi hanno continuato a trovare ospitalità in antologie, volumi e riviste. Non ho mai smesso di scrivere poesia. La mia ultima raccolta edita si intitola Transitoria (Raffaelli, 2011;  Prefazione di Davide Rondoni; premio Colline di Torino, Città di Forlì, Città di Alberona).
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a cura di Francesca Visentin
Voci di scrittrici per raccontare un territorio
2016, pp. 240, 15x21 cm, brossura
ISBN: 9788899479039
€ 15,00