Stiamo attraversando un’epidemia e curiamo quelli che costano meno, lasciamo perdere i vecchi, perché costano di più. Distinguiamo tra le morti “inaccettabili”, perché i pazienti sono giovani e intelligenti, e le morti “accettabili”, perché i malati sono vecchi, hanno altre patologie, o sono dementi. Con questa giustificazione economica della morte muore la nostra civiltà.
Il libro di Ferdinando Camon, A ottant’anni se non muori ti ammazzano, merita di essere letto.
Un pamphlet su pandemia dell'autore di 'Un altare per la madre'
Quando hai 80 anni e c'è il coronavirus. La scomoda verità di una società "empia"
Come spesso negli scritti di Camon anche qui affiora tra le righe un irriverente sarcasmo, che prende di mira i comportamenti più grotteschi dei suoi simili, ma spesso e volentieri anche i propri: ecco i vicini che disinfettano anche le maniglie dell'entrata del suo appartamento, il cane Celentano bardato con mascherina e scarpette per non contagiarsi durante le lunghe camminate con la padrona, la signora che porta a passeggio... una tartaruga (per star fuori più a lungo), la moltiplicazione degli scontrini da pochi euro nei supermercati, esibiti dai clienti come giustificativi per le uscite; ed ecco anche il senso di vergognoso sollievo provato quando l'Inghilterra del negazionista Boris Johnson (infettato e pentito) ha superato (assieme alla Spagna) il nostro paese per numero di contagiati. Siamo o non siamo diventati tutti patrioti? (Sergio Frigo, "Il Mattino di Padova", 19/8/2020)